We describe a case of nephrotic syndrome (NS) after a 7 months treatment with D-penicillamine in a 14 years old girl with Wilson's disease , with a prompt regression at the discontinuation of the drug. Kidney function, proteinuria in particular, must be always monitored during the chelating therapy, and the drug must be discontinued as soon as signs of renal injury are detected.
Riassuntoriportiamo il caso di una ragazza di 14 anni, affetta da morbo di Wilson, che ha sviluppato, dopo 7 mesi di terapia con d-penicillamina, sindrome nefrosica (Sn), prontamente regredita dopo sospensione del farmaco. la funzionalità renale, in particolare la proteinuria, deve essere attentamente monitorata al fine di sospendere tempestivamente il farmaco ai primi segni di malattia.
Introduzioneil morbo di Wilson (oMiM #277900) è una malattia autosomica recessiva del metabolismo del rame, i cui sintomi sono prevalentemente legati alla tossicità di tale metallo a livello epatico e neurologico. i farmaci fino ad oggi approvati per il trattamento sono penicillamina, trientine e sali di zinco. 1 la d-penicillamina è un farmaco chelante utilizzato come terapia di prima linea, efficace ma non esente da importanti effetti collaterali. 2 riportiamo il caso di una ragazza di 14 anni, affetta da morbo di Wilson, che ha sviluppato sindrome nefrosica (Sn) dopo 7 mesi di terapia con d-penicillamina.
Caso ClinicoPresentazione la ragazza ha presentato, all'età di 13 anni e 4 mesi, riscontro occasionale di rialzo delle transaminasi, con Sgot 206 ui/l (v.n. < 34 ui/l), SgPt 78 ui/l (v.n. < 35 ui/l) e modesta epatosplenomegalia. la funzionalità renale risultava nella norma. l'indagine ecografica mostrava "fegato disomogeneamente iperecogeno, come per steatosi". la paziente è stata pertanto sottoposta ad indagini diagnostiche per malattie epatiche virali, metaboliche ed autoimmuni, risultate nella norma ad eccezione della cupruria delle 24 ore, pari a 166 µg/24 ore (v.n. < 40 µg/24 ore) e della ceruloplasmina, pari a 19 mg/dl (v.n. 20-40 mg/dl). Sottoposta la paziente a biopsia epatica, con dosaggio del rame intraepatico risultato patologico e istologia significativa, si è posta diagnosi di morbo di Wilson ed è stata iniziata terapia chelante con penicillamina, a dosaggio iniziale di 150 mg/die, progressivamente crescente fino a 900 mg/die (pari a 13,85 mg/kg/die). nei mesi successivi si riscontrava progressivo miglioramento della funzionalità epatica.
EvoluzioneAll'età di 14 anni e 7 mesi, dopo 7 mesi di terapia con penicillamina, si è assistito alla comparsa di astenia ed edemi declivi. gli esami di laboratorio mostravano ipoalbuminemia (2,9 g/dl), ipercolesterolemia (colesterolo totale 338 mg/dl per v.n. < 200 mg/dl, ldl 227 mg/dl per v.n. < 130 mg/dl), creatininuria 234