RESUMENEl articulo ilustra la «relación» del proceso de frai Domingo Baltanás, una documentación totalmente desconocida anteriormente. El documento aclara cualquier duda sobre las acusaciones que causaron el procesamiento y la condena de Baltanás y constituye una ocasión oportuna para discutir el papel del fraile dominico en el agitado ambiente de la Sevilla del siglo XVI.PALABRAS CLAVE: Domingo Baltanás, Dominicos, Sacramento d ela Confesión, Inquisición de Sevilla, Siglo XVI ABSTRACT The article shows the "relación" of the Brother Domingo Baltans's trial, these documents were completely unknown up to now. The document removes any doubt about the accusation which caused Baltanás's trial and his conviction. This research is a way to bring up for discussion again Dominican friar's role in the troubled religious setting of 16 th century Seville. Objetivo de este artículo es ilustrar a la comunidad científica la «relación de los meritos sacados del processo de frai Domingo Baltanás», una documentación totalmente desconocida anteriormente, que he encontrado durante unas pesquisas realizadas en el Archivo Histórico Nacional de Madrid, investigando sobre el Santo Oficio sevillano en el siglo XVI.El documento se encuentra en la sección «Inquisición», legajo 4519, en un fondo dedicado a las solicitudes de indulto y gracia presentadas al Consejo de la Suprema Inquisición por los penitenciados del Santo Oficio hispalense 1 . Probablemente, fue enviado a Madrid a finales del año 1566 para responder a las peticiones de reducción del castigo solicitadas por el obispo de Cádiz García de Haro, que había visitado Baltanás en su exilio forzado en el monasterio de las Cinco Llagas de Alcalá de los Gazules 2 .La «relación de los meritos» aclara cualquier duda sobre las acusaciones que causaron el procesamiento y la condena de Baltanás. Ellas fueron debidas a gravísimas blasfemias pronunciadas por el reo durante el sacramento de la confesión; tales proposiciones eran funcionales y acompañaban actos y tocamientos sexuales cometidos por el director espiritual con sus «hijas de confesión». Se trataría de un caso manifiesto de «sollicitatio ad turpia», sino fuese porque este delito se incluyó formalmente en la esfera juridiccional del Santo Oficio sólo en 1561, un año después del proceso de Baltanás. El fraile fue entonces condenado únicamente por las proposiciones y no por los actos; sin embargo, el proceso constituyó un importante precedente para los inquisidores cuando se empezó a perseguir los culpables del crimen de solicitación.El hallazgo del documento constituye una ocasión oportuna para discutir el papel del fraile dominico en el agitado ambiente religioso sevillano, y para volver a enfocar algunos problemas de esta dramática época de la historia religiosa española.Rescatada del olvido después de largo tiempo, la figura de Domingo de Baltanás es hoy reconocida como una de las personalidades más representativas del drama religioso e inquisitorial de la Sevilla del siglo XVI.Quien la señaló de interés de los historiadores de la ...
Lo studio dell'opera di direzione spirituale di sovrani e potenti, e la riflessione sulla cospicua e variegata attività antiereticale della Compagnia, sono tra i più consolidati topoi della storiografia gesuitica. Al crocevia tra questi due campi d'indagine, l'assistenza religiosa prestata dai padri gesuiti negli eserciti cattolici impegnati nella lotta contro infedeli ed eretici, è stata fatta oggetto dell'attenzione dei ricercatori soltanto di recente. L'affermazione, in ambito storiografico, delle categorie di disciplinamento e confessionalizzazione, per definire le trasformazioni in atto in età moderna, sembra aver favorito e giustificato tale risveglio 1 . Com'è stato notato, il concetto stesso di disciplina, nella sistemazione neostoica data da Giusto Lipsio, è utilizzato soprattutto nella sua accezione marziale e, come il caso prussiano dimostra con chiarezza, mantiene tale caratterizzazione anche quando diviene paradigma dell'elaborazione civile dello Stato 2 . A partire dalla constatazione della natura originariamente e implicitamente militare del processo disciplinare, la ricerca italiana si è appuntata, negli ultimi anni, soprattutto sulla figura di Antonio Possevino, che del teorico del neostoicismo fu anche saltuario corrispondente 3 . Diplomatico e poligrafo, artefice, con la sua Bibliotheca Selecta, del più grande progetto di sistemazione dei saperi della cattolicità postridentina 4 , il gesuita mantovano fu, nel 1569, autore del Soldato Christiano, il primo catechismo cattolico concepito specificatamente per i militari. A dispetto di una prima edizione piuttosto modesta, tutta mirata ad un suo immediato impiego pratico, il testo poté godere di grande diffusione negli anni seguenti 5 ; si collocò, quindi, come archetipo ed inizia-LA COMPAGNIA DI GESÙ, LA GUERRA E L'IMMAGINE DEL SOLDATO DA IGNAZIO A POSSEVINO (1546-1569 di Gianclaudio Civale Società e storia n. 140, 20131. In questa sede, intendo rimandare a due soli studi che si sono rivelati fondamentali per gli sviluppi della storiografia italiana, anche sulla catechesi militare. Cfr. Prodi (1982); Prosperi (1996). Di quest'ultimo sono da segnalare anche alcuni saggi che hanno tracciato le principali linee di ricerca sull'atteggiamento cattolico nei confronti della guerra: Prosperi (1999Prosperi ( ) e (2005.2. Oestreich (1982), soprattutto pp. 51-54. 3. Ivi, p. 60. Sui contatti tra Lipsio e Possevino anche Lavenia (2009). 4. Sulla Bibliotheca selecta si vedano almeno: Biondi (1981); Mahlmann Bauer (2004). 5. Possevino (1569). In poco meno di cinquanta anni, il testo ebbe le seguenti riedizoni:Copyright © FrancoAngeli N.B: Copia ad uso personale. È vietata la riproduzione (totale o parziale) dell'opera con qualsiasi mezzo effettuata e la sua messa a disposizione di terzi, sia in forma gratuita sia a pagamento.tore di un particolare genere religioso per soldati, che si rivelò molto prolifico in tutti i paesi cattolici almeno fino alla rivoluzione francese 6 . Esempio significativo della pervasività della strategia di controllo ecclesiastica tri...
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