To investigate whether it is appropriate to assume comparability of hepatitis virus C (HCV)-RNA results across laboratories in multi-centre studies, nine laboratories of the European Paediatric HCV Network participated in an international proficiency study of HCV-RNA assays. A panel of 12 samples of different dilutions and genotypes was sent to each laboratory and tested with qualitative and/or quantitative HCV-RNA assays according to local procedures. Commercial assays were used in seven laboratories and in-house assays in two. All six laboratories in which a commercial qualitative assay was used were proficient, as were four of six runs (in five laboratories) in which a commercial quantitative assay was used. The proficiency of the laboratories where in-house assays were used could not be assessed according to the VQC definition because of differences in the methods used. Overall, there were several false-negative results, but only one false-positive result with a quantitative assay and none with a qualitative assay. The false-negative results may have implications for the diagnosis of infection, and highlight the need for an antibody test to be performed at 18 months to confirm the absence of infection. The results of qualitative assays were generally consistent across laboratories but it was difficult to evaluate and compare the results of quantitative assays. Multivariate analysis of data collected in multi-centre studies should therefore allow for centre and/or assay used.
Introduzione. La quasi totalità dei pazienti trapiantati di cuore sviluppa un'infezione da CMV che nel 9-35% dei casi, in assenza di strategie di profilassi o di terapia presintomatica, ha ripercussione clinica di varia entità. Questo studio ha valutato il valore diagnostico e prognostico della quantificazione di CMV in campioni di sangue di pazienti trapiantati di cuore nel monitoraggio della fase post trapianto e studiato l'andamento della risposta immunitaria cellulo T-mediata CMV-specifica durante la sorveglianza virologica. Metodi. Sono stati monitorati 30 pazienti trapiantati di cuore di cui 3 R-/D+. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a profilassi con valganciclovir per 40 giorni post-trapianto. Il monitoraggio della fase viremica di CMV è stato condotto con il test dell'antigenemia e con la PCR-Real Time. Il monitoraggio immunologico è stato eseguito in 12 pazienti. Le sospensioni di linfociti T ottenuti dai pazienti sono stati processati con la tecnica ELISPOT. 402 sono il numero di campioni di sangue processati con i test virologici molecolari e non e 40 quelli sottoposti ad ELISPOT. Risultati. Nonostante l'intervento di profilassi la prevalenza dell'infezione da CMV documentata dagli esami virologici è risultata pari al 70% (21/30) e dei 21 pazienti infetti, 4 hanno presentato una lieve-moderata infezione sintomatica (leucopenia e febbre). I tempi di insorgenza dell'infezione attiva da CMV sono stati in media pari a circa 75 giorni dal momento del trapianto. Dei 17 pazienti asintomatici l'intervento con terapia pre-sintomatica è stato eseguito in 6 casi (35%). I pazienti (9/12), con una precoce ricostituzione o sviluppo (entro i 30 giorni posttrapianto) della risposta immune linfocita T CMV-specifica hanno presentato una minor durata dell'infezione e picchi di carico virale ematico inferiore rispetto ai pazienti con una tardiva risposta CMV specifica. Conclusioni. Nei trapiantati di cuore il monitoraggio immunologico, combinato con quello virologico, può ulteriormente essere di ausilio nel riconoscere i pazienti a rischio di insorgenza di infezioni recidive da CMV che, come riportato recentemente in letteratura, favoriscono gli eventi di vasculopatia coronaria del graft trapiantato e di rigetto cardiaco acuto/cronico. Introduzione. I dosaggi per la quantificazione di HBV-DNA si sono dimostrati utili nella valutazione pre-trattamento, nella stadiazione clinica e nel monitoraggio della terapia antivirale per l'epatite cronica B. La capacità di rilevare minime concentrazioni è utile al clinico per valutare la risposta terapeutica e attuare gli idonei interventi. Una ricaduta successiva alla cessazione della terapia antivirale, l'emergenza di mutazioni nel genoma virale associate a resistenza, o la mancanza di aderenza alla terapia, sono tutte condizioni che possono essere rilevate immediatamente se si impiegano dosaggi ad elevata sensibilità. I progressi compiuti dalle tecnologie molecolari, ed in particolare l'introduzione della real-time PCR, sembrano finalmente realizzare la promessa iniziale di un...
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