L-PRP and P-PRP induced distinct effects on human articular chondrocytes in vitro, possibly because of differences in the concentrations of platelets, leukocytes, growth factors, and other bioactive molecules. The identification of the optimal amounts and ratios of these blood components could ideally lead to a formulation more suitable for the treatment of cartilage lesions.
Provide the state of the art concerning (1) biology and aetiology, (2) classification, (3) clinical assessment and (4) conservative treatment of lower limb muscle injuries (MI) in athletes. Seventy international experts with different medical backgrounds participated in the consensus conference. They discussed and approved a consensus composed of four sections which are presented in these documents. This paper represents a synthesis of the consensus conference, the following four sections are discussed: (i) The biology and aetiology of MIs. A definition of MI was formulated and some key points concerning physiology and pathogenesis of MIs were discussed. (ii) The MI classification. A classification of MIs was proposed. (iii) The MI clinical assessment, in which were discussed anamnesis, inspection and clinical examination and are provided the relative guidelines. (iv) The MI conservative treatment, in which are provided the guidelines for conservative treatment based on the severity of the lesion. Furthermore, instrumental therapy and pharmacological treatment were discussed. Knowledge of the aetiology and biology of MIs is an essential prerequisite in order to plan and conduct a rehabilitation plan. Another important aspect is the use of a rational MI classification on prognostic values. We propose a classification based on radiological investigations performed by ultrasonography and MRI strongly linked to prognostic factors. Furthermore, the consensus conference results will able to provide fundamental guidelines for diagnostic and rehabilitation practice, also considering instrumental therapy and pharmacological treatment of MI. Expert opinion, level IV.
The nomenclature and the lack of consensus of clinical evaluation and imaging assessment in groin pain generate significant confusion in this field. The Groin Pain Syndrome Italian Consensus Conference has been organised in order to prepare a consensus document regarding taxonomy, clinical evaluation and imaging assessment for groin pain. A 1-day Consensus Conference was organised on 5 February 2016, in Milan (Italy). 41 Italian experts with different backgrounds participated in the discussion. A consensus document previously drafted was discussed, eventually modified, and finally approved by all members of the Consensus Conference. Unanimous consensus was reached concerning: (1) taxonomy (2) clinical evaluation and (3) imaging assessment. The synthesis of these 3 points is included in this paper. The Groin Pain Syndrome Italian Consensus Conference reached a consensus on three main points concerning the groin pain syndrome assessment, in an attempt to clarify this challenging medical problem.
IntroduzioneÈ ben conosciuto l'importante ruolo dei fattori di crescita nel processo di guarigione delle lesioni dei tessuti. I fattori di crescita sono un gruppo eterogeneo di proteine (peptidi) secrete da differenti tessuti, incluse le cellule connettivali, le cellule ematopoietiche, i leucociti e le piastrine, e da organi come il fegato. Essi hanno una breve emivita e scompaiono velocemente dalla circolazione [1]. Di conseguenza, il loro effetto è molto limitato nella zona di rilascio [2]. Le piastrine sono le prime ad arrivare nella zona di lesione e, con la loro capacità di rilasciare fattori di crescita (α-granuli), svolgono un ruolo decisivo nei processi di guarigione tessutale. Per questo motivo, negli ultimi anni si sono sviluppate diverse tecniche di concentrazione di fattori di crescita plasmatici umani con alto contenuto di piastrine, chiamati comunemente "plasma ricco in piastrine" (PRP). La tecnica del PRP fu sviluppata dapprima negli anni Novanta, con iniziale applicazione nella chirurgia odontoiatrica [3] e da allora si è diffusa nell'ambito della chirurgia plastica, ortopedica e maxillo-facciale [4]. Plasma ricco in piastrine (PRP)Come in precedenza accennato, dagli anni Novanta l'utilizzo delle piastrine come veicoli di fattori di crescita nel trattamento di diverse patologie si è diffuso ampiamente. Inizialmente il PRP era usato soprattutto con l'obiettivo di sfruttare le sue capacità di adesione, con la possibilità di formare una rete di fibrina [5]. Con i lavori effettuati in chirurgia maxillo-facciale, si riconobbero le funzioni antinfiammatorie e antibatteriche delle piastrine, mediate dal rilascio delle citochine in un periodo medio di 7-10 giorni. Il meccanismo d'azione del PRP consiste nel concentrare questi fattori nel sito della lesione, con la funzione di rilasciarli e aiutare ad accelerare la guarigione [6]. Di recente è stata riconosciuta la sorprendente capacità delle piastrine di ridurre il dolore, ma la base molecolare di questo effetto è ancora ignota. Una spiegazione possibile è il rilascio da parte delle proteasi, a livello della zona di lesione, di attivatori del recettore 4-pectidico delle piastrine, che ha proprietà antinocicettive [7]. La maggior parte dei protocolli commerciali per la produzione del plasma deriva dallo stesso principio generale della centrifugazione del sangue. I prodotti che si ottengono sono denominati "PRP" o concentrato di piastrine (Tab. 1). La composizione di questi prodotti però differisce sia quantitativamente sia qualitativamente. Il concetto di PRP è eccessivamente generale e vago e richiede termini più precisi. Una differenza critica risiede nel contenuto di leucociti della preparazione. Alcuni Autori preferiscono mantenere i leucociti nella preparazione e suggeriscono l'utilizzo del termine "PLRP" (plasma ricco in piastrine e leucociti) per il prodotto non attivato ricco in piastrine e leucociti e PLG (piastrine-leucociti gel) per il prodotto attivato con leucociti [8]. Dobbiamo precisare però che l'effetto dei leucociti può essere positivo o ...
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