The purpose of this study was to develop an instrument to assess video-gaming habits and pathological behavior in children. The Video Game Scale-For Children (VGS-C) was developed by adapting the VGS-For Adolescents (VGS-A). The final scale was composed of two sections: Section A, with unscored items, assessing a wide series of video-gaming habits, and Section B, with scored items, measuring pathological use of video games by adapting the DSM-5 criteria for Internet Gaming Disorder. Participants were 201 children attending primary school in Italy (47% males; mean age = 8.7 years). Concerning Section A, preferred video games, daily frequency of video-gaming, used devices, amount of time spent on video game sessions, gaming on Internet, preferred online video games, and social partners in playing video games, were analyzed. Regarding Section B, Confirmatory Factor Analysis attested the hypothesized one-factor structure, and an adequate reliability was found. The association of video-gaming habits with pathological video-gaming attested the validity of the scale. Tolerance and escape were the pathological symptoms more frequently experienced by children. Findings suggest that the VGS-C could be a valuable instrument to assess video-gaming habits and pathological behavior in children.
La peer education è un approccio molto diffuso a livello internazionale nell'ambito della prevenzione dei comportamenti a rischio negli adolescenti. Ciononostante, un solo studio ha indagato in modo sistematico l'efficacia di questo approccio nella prevenzione dell'uso di so-stanze. Lo scopo della presente rassegna sistematica consisteva nel sopperire a questa carenza valutando l'efficacia degli interventi di peer education rivolti alla prevenzione di comportamenti di addiction negli adolescenti, tra cui anche il gioco d'azzardo. Dopo aver analizzato gli articoli pertinenti identificati su quattro database (Google Scholar, PubMed, Scopus e PsycINFO), quindici studi rispondenti ai criteri di eleggibilità predefiniti sono stati inclusi nella sintesi qualitativa. Fra questi studi, sette erano focalizzati sul consumo di tabacco, quattro sul consumo di alcol, tre sul consumo di sostanze non meglio specificate e uno sul consumo di molteplici sostanze. Non è stato individuato nessuno studio rivolto alla prevenzione del gioco d'azzardo. La valutazione della qualità degli studi, condotta attraverso un apposito strumento standardizzato, ha fatto emergere molteplici criticità relative agli strumenti e alle metodologie di ricerca utilizzate. Solo tre studi possedevano i requisiti per essere classificati come qualitativamente moderati - gli altri sono stati classificati come deboli. Nei suddetti studi sono state riscontrate modeste evidenze di efficacia degli interventi nella preven-zione del consumo di alcol o tabacco. Complessivamente, gli interventi hanno però mostrato effetti significativi principalmente sulle conoscenze e in misura minore su atteggiamenti e com-portamenti. Pertanto, l'evidenza di efficacia del metodo della peer education nella prevenzione delle addiction negli adolescenti resta debole.
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