I pazienti sottoposti ad intervento chirurgico di parotidectomia per lesioni benigne e maligne possono presentare disfunzioni temporanee o permanenti del nervo facciale. Il monitoraggio intraoperatorio della motilità facciale è uno strumento ampiamente riconosciuto per la sua utilità nella preservazione del nervo, mentre lefficacia del microscopio operatorio è stata raramente discussa. Gli autori riportano la loro esperienza su 198 parotidectomie consecutive eseguite su 196 pazienti con lausilio del microscopio operatorio e del monitoraggio intraoperatorio del nervo facciale. Centoqurantacinque interventi sono stati eseguiti per lesioni benigne e 53 per neoplasie maligne. Tredici pazienti operati per lesioni benigne hanno presentato un deficit della funzionalità del nervo facciale: 11 hanno sofferto di paralisi temporanea e 2 di paralisi permanente (entrambe di secondo grado). Dieci pazienti affetti da patologia maligna presentavano un interessamento preoperatorio del nervo facciale. Cinque e sei pazienti affetti da patologia maligna senza interessamento preoperatorio del nervo hanno presentato un deficit rispettivamente temporaneo e definitivo (in 2 casi il sacrificio di un ramo del nervo macroscopicamente infiltrato dalla neoplasia fu deciso solo durante la procedura chirurgica). Lincidenza di paralisi definitiva di una singola branca del nervo facciale dopo interventi eseguiti per lesioni che non originavano dal nervo facciale o che non lo infiltravano macroscopicamente (n = 185) è stata del 2,7%. I pazienti trattati per tumori benigni non flogistici del lobo superficiale della ghiandola parotide (n = 91) hanno presentato una paralisi facciale postoperatoria temporanea nel 4,4% dei casi e nessun deficit permanente. Luso combinato del microscopio operatorio e del monitoraggio intraoperatorio del nervo sembra garantire la preservazione del nervo facciale nei pazienti sottoposti a parotidectomia.
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