Umberto LONGO, La funzione della memoria nella definizione dell’identità religiosa in comunità monastiche dell’Italia centrale (secoli XI e XII), p. 213-233. I due esempi ritenuti, l’abbazia di Santa Maria di Farfa e l’eremo di Fonte Avellana, permettono, attraverso i molteplici registri e i differenti scopi utilizzati per i processi di rielaborazione della memoria delle origini, di fare luce sui meccanismi e le dinamiche che soggiacciono alla necessità di rimemorazione. La ricostruzione delle origini riflette fedelmente il patrimonio spirituale e ideologico e lo specifico delle comunità. È un processo al quale concorrono una pluralità di scritti nei quali si registra una labilità e flessibilità di confini tra i generi letterari. È possibile rintracciare una volontà di evidenziare tali testi anche nei modi di conservazione nei criteri editoriali e di raccolta : l’importanza connessa ai testi dedicati alla codificazione del la memoria delle origini viene posta in evidenza anche materialmente, codicologicamente, mediante l’impiego di veri e propri criteri editoriali nella disposizione dei testi ritenuti fondamentali e la loro inserzione in codici di particolare rilievo e pregio.
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