INTRODUZIONEL'endotossina, componente della parete cellulare dei batteri Gram negativi, è uno dei principali responsabili della patogenesi dello shock settico e della insufficienza d'organo multipla (MOF). La sua entrata nel circolo ematico stimola i monociti/macrofagi i quali, attivati, producono e rilasciano citochine, ossido nitrico e altri mediatori che inducono infiammazione sistemica, danno endoteliale, disfunzione d'organo, ipotensione (shock) e MOF (2). Scopo dello studio è quello di valutare l'utilità di un test quantitativo dell'endotossinemia (5) per determinare il rischio di insorgenza di sepsi severa da Gram negativi.
Introduzione. Yersinia enterocolitica, batterio Gram-negativo, della Famiglia delle Enterobacteriaceae, nell'uomo è essenzialmente causa di infezioni intestinali. Tali infezioni, poco frequenti in Italia, interessano prevalentemente soggetti immuno-compromessi o con sovraccarico di ferro. Nei pazienti affetti da beta-talassemia, in terapia ferro-chelante con desferrioxamina, "Desferal", questa infezione si sviluppa infatti con estrema violenza. Questo microrganismo utilizza infatti il ferro come importante fattore di crescita. La sintomatologia è quella di una malattia acuta con febbre di tipo settico, diarrea, dolori addominali. Riportiamo un caso di sepsi da Yersinia enterocolitica in paziente affetto da talassemia major e cirrosi HCV correlata. Metodi. Caso Clinico Paziente di 41 anni affetto da talassemia major, emocromatosi secondaria con ipogonadismo ipogonadotropo ed ipotiroidismo, cirrosi HCV correlata. Il paziente, ricoverato al DEA e successivamente presso il reparto di Malattie Infettive del Presidio Ospedaliero di Verbania, riferisce insorgenza di febbre con brivido e diarrea. I dati di laboratorio evidenziano leucocitosi, aumento della PCR, alterazioni degli enzimi epatici. Risultati. Le emocolture eseguite al ricovero (BACTEC 9120), sono risultate positive per bacilli Gram-negativi, evidenziati poi su agar MacConkey, con sviluppo di piccole colonie lattosio-negative, lisce, regolari, di un leggero rosapallido. Identificazione Biochimica ed l'Antibiogramma (MICROSCAN Walkaway -DADE Behering), hanno dato come risultato: Yersinia enterocolitica al 99%, resistente ad Ampicillina e Cefalosporine di I° gen.; dati confermati dopo reisolamento su Schiemann CIN agar. Gli isolati, tipizzati presso il Laboratorio di "Ricerca Speciale Microbiologica" dell'Ospedale Amedeo di Savoia (TO), con test sierologici e metodi fenotipici, sono risultati di biotipo 4 e sierotipo 0:3; ceppo privo di siderofori e quindi spesso associato a terapia ferro-chelante. Marker di virulenza positivi in vitro. Conclusioni. Isolamento ed identificazione in tempi rapidi di Y. enterocolitica, insieme alla immediata sospensione della terapia ferro-chelante e ad una terapia di associazione, cefalosporine e fluorochinolone, hanno consentito un rapido miglioramento del quadro clinico del paziente.
INTRODUZIONEIl virus BK (BKV) è un Polyomavirus umano (40 nm) della famiglia Polyomaviridae con DNA a doppio filamento. I virioni hanno forma sferica, sono privi di envelope e con capside icosaedrico. BKV utilizza per la sua replicazione la polimerasi della cellula ospite e codifica per 5 proteine di cui 3 capsidiche (VP1, VP2, VP3). Diversi studi hanno dimostrato che più del 70% della popolazione adulta possiede anticorpi per BKV, avendo contratto, per via respiratoria, un'infezione primaria durante l'infanzia, di solito nei primi 3-4 anni di età. Negli individui immunocompetenti ciò avviene tipicamente senza particolari sintomi clinici: dopo l'infezione iniziale il virus rimane latente sia in forma episomica che integrato nel genoma cellulare a livello del tratto urogenitale e nei linfociti B. Quasi tutti gli eventi clinici si verificano in condizione di immunodepressione per la riattivazione dell'infezione latente. Le manifestazioni più importanti colpiscono i trapiantati di rene, sottoposti a trattamento immunosoppressivo anti-rigetto, nei quali la nefropatia da Polyomavirus BK (PVN: Polyoma Virus Nephropaty) può portare anche all'insufficienza dell'organo trapiantato (3). Dopo trapianto, secondo recenti dati di letteratura, il 30-60% dei riceventi sviluppa una viruria, il 10-20% una viremia per BK ed il 5-10% una PVN (1). Scopo del nostro studio è quello di valutare l'utilità di un test molecolare per il monitoraggio della viruria e della viremia da BKV nei trapiantati renali. MATERIALI E METODINel periodo gennaio 2009-giugno 2010 abbiamo effettuato il follow-up dell'eventuale riattivazione di BKV di 29 trapiantati renali (19 maschi e 10 femmine, età media 51 anni). La terapia immunosoppressiva (Tabella 1) era così articolata: 9 pazienti erano in trattamento con Ciclosporina A (CyA: 4 mg/kg/die con eventuale modulazione sulla base dei livelli plasmatici), Azatioprina (Aza: 1.5 mg/kg/die) e Metilprednisolone (P: 10 mg/die); 10 con Tacrolimus (FK506: 0.1 mg/kg/bis in die con eventuale modulazione sulla base dei livelli plasmatici) e Mofetil Micofenolato (MMF: 500 mg/bis-ter in die); 7 con FK506, MMF e P ed infine 3 con CyA, P, MMF e FK506. Lo screening per BKV-DNA è stato condotto mensilmente su sangue e urine con il kit PCR nested della ditta Nanogen Advanced Diagnostic s.r.l. L'estrazione dell'acido nucleico è stata eseguita con il kit Extragen, specifico per i campioni di fluidi non cellulari quali: plasma raccolto in EDTA, siero, urine, liquido cefalorachidiano, liquido amniotico, sovranatante da gargarizzato, da tampone faringeo, ecc. L'estrazione è stata effettuata seguendo le istruzioni della ditta produttrice: la lisi del campione con un agente caotropico (guanidina cloridrato), un detergente (CTAB) e un agente riducente (2-mercaptoetanolo); dopo precipitazione ad alta temperatura delle proteine e lavaggio con etanolo al 70%, gli acidi nucleici venivano disciolti in acqua ultrapura. La PCR nested prevede l'esecuzione di due successive reazioni di coamplificazione: una prima specifica per una regione d...
Ricerca del DNA di Gardnerella vaginalis, Candida spp. e Trichomonas vaginalis in donne sintomatiche SUMMARY While vaginitis caused by Trichomonas vaginalis is now less frequent, fungal Candida spp. infections are frequently found and the bacterial vaginosis is one of the most common vaginal diseases caused by anaerobic microorganisms such as Gardnerella vaginalis. Purpose of this study is to evaluate the usefulness of a rapid molecular test for the diagnosis of vaginitis/bacterial vaginosis in symptomatic women. In our clinic, between January 2008 -June 2009, we admitted 1592 (388 were pregnant) symptomatic women with a specific request to test them for fungi, Trichomonas and Gardnerella on vaginal fluid.
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