2,5% (2-4). Nel nostro Paese recenti studi hanno evidenziato una prevalenza di circa l'1,85% (5, 6). Gli uomini presentano una prevalenza superiore al sesso femminile. L'incidenza è aumentata del 13% negli ultimi 20 anni e, negli individui di 40 anni di età, il rischio di presentare FA nel resto della vita è di circa il 25% (5, 6). La presenza di FA aumenta il rischio tromboembolico (1) con conseguente incremento dell'incidenza di: ictus (fino a 5 volte), mortalità (~2 volte) e scompenso cardiaco (2). Inoltre, l'ictus derivante dalla presenza di FA risulta essere con maggiore frequenza ricorrente, disabilitante e fatale (7-10). Tutto ciò comporta un elevato tasso di ospedalizzazione e un notevole incremento degli oneri sociali (3). In questi pazienti è indispensabile, prima di intraprendere un trattamento farmacologico, valutare il rischio di ciascun