RASSEGNALe Cellule Endoteliali Progenitrici (CEP) rappresentano una popolazione di cellule staminali circolanti derivanti dal midollo osseo, che giocano un ruolo di fondamentale importanza nel mantenere l'integrità dell'endotelio vascolare: esse, infatti, contribuiscono alla riparazione dell'endotelio a seguito di eventi lesivi strutturali o funzionali, e alla neoangiogenesi in risposta a fenomeni di ischemia tissutale [1].Le CEP sono in grado di proliferare e differenziarsi in cellule endoteliali mature, rappresentando quindi i candidati ideali per la neovascolarizzazione e per la riparazione del danno endoteliale, che costituisce l'evento iniziale nella formazione della placca aterosclerotica [2].Inizialmente le CEP furono identificate grazie alla espressione del marcatore di superficie CD34 e del recettore di tipo 2 del fattore di crescita endoteliale (VEGFR2 o KDR). In seguito è stato dimostrato che la combinazione di questi marcatori di superficie non è esclusiva delle CEP ed è condivisa anche da altri tipi cellulari. Più recentemente è stato introdotto come marcatore di superficie per meglio identificare le CEP il CD133, recettore orfano di natura glicoproteica il cui ligando e la cui funzione sono al momento sconosciuti ma che sembra essere espresso dalla cellula staminale più precocemente rispetto al CD34. Questi tre marcatori principali consentono di identificare tre sottopopolazioni di CEP che potrebbero esercitare una funzione diversa nella neovascolarizzazione conseguente all'ischemia tissutale e nella riparazione dell'endotelio (Figura 1).Numerosi fattori di rischio cardiovascolare influenzano negativamente il numero e la funzione delle CEP, la loro mobilizzazione dal midollo osseo verso il sangue periferico e la successiva migrazione nelle sedi di danno endoteliale o di ischemia tissutale; al contrario, fattori quali una regolare attività fisica e l'uso di alcuni farmaci come le statine, gli ACE-inibitori e i glitazoni determinano un aumento dei loro livelli [3][4][5] (Figura 2).Nei soggetti con fattori di rischio cardiovascolare la ridotta disponibilità di queste cellule contribuisce alla disfunzione endoteliale e, quindi, alla progressione della malattia aterosclerotica stessa. In questo senso, i livelli di CEP possono essere considerati nuovi marcatori biologici della funzione vascolare e indicatori del rischio cardiovascolare globale in soggetti apparentemente sani; inoltre, alcuni studi hanno dimostrato che le CEP risultano essere predittori indipendenti di futuri eventi cardiovascolari in pazienti con coronaropatia documentata [6][7].In questo articolo verrà principalmente trattato l'approccio non farmacologico nel mantenimento della corretta omeostasi vascolare anche attraverso l'aumento del numero delle CEP. In this review we analyze, the effects of lifestyle interventions on EPCs. In particular we will focus on physical activity and cardiac rehabilitation protocols, weight reduction, and smoking cessation. Moreover, the negative effects of depression, mood disturbances and type D-personal...