Tra le proposte più interessanti circa i rapporti tra dialetto e lingua e le accezioni che il termine dialetto può conoscere si segnala senza dubbio quella di Coseriu (1980), a cui si deve la nota distinzione tra dialetto primario (primärer Dialekt), dialetto secondario (sekundärer Dialekt) e dialetto terziario (tertiärer Dialekt) 1 .Nel contributo che segue, darò conto di quale impiego abbiano avuto i tre termini nell'opera diCoseriu e del quadro generale in cui essi sono inseriti; affronterò poi i concetti di lingua storica, lingua comune e lingua esemplare (o lingua standard), su cui il linguista romeno fonda la propria impalcatura teorica, e li discuterò alla luce degli esempi forniti dallo stesso Coseriu e del rapporto instauratosi, in chiave diacronica, tra l'italiano e i dialetti italo-romanzi; cercherò, da ultimo, di proporre qualche aggiustamento al modello coseriano, nel tentativo di renderlo meglio applicabile alle vicende dell'Italo-Romània. La ricostruzione storiografica del pensiero di Coseriu costituirà dunque il punto di partenza per una nuova descrizione del contesto sociolinguistico italiano, sulla strada già inaugurata e percorsa da Krefeld (2011) 2 .
Dialetto primario, dialetto secondario, dialetto terziario: che cosa sonoCoseriu introduce le nozioni di dialetto primario, dialetto secondario, dialetto terziario in un intervento vòlto a stabilire i rapporti esistenti tra lingua storica e dialetto. Nella prospettiva generale a cui Coseriu (1980, p. 119) aderisce non esiste alcun tipo di distinzione strutturale tra lingua e dialetto, poiché entrambi sono dei sistemi linguistici; ha senso impiegare la nozione di dialetto soltanto in relazione ad una lingua storica («Historische Sprache»; «lengua histórica» in Coseriu, 1981), un prodotto storico-culturale riconosciuto come tale dai suoi parlanti e dai parlanti di altre lingue, a cui viene attribuito un adiectivum proprium per designarla (italiano, spagnolo, tedesco, ecc.) 3 . Come chiarirà in interventi posteriori lo stesso Coseriu, la lingua storica è un insieme complesso di dialetti, livelli e stili di lingua (cfr. Coseriu, 1981, p. 11; 1988, p. 25; 1992, pp. 16-17), che non si realizza mai nel discorso (è infatti impossibile utilizzare, contemporaneamente, più dialetti, livelli o stili di lingua), se non attraverso una delle lingue funzionali che la compongono, cioè un «tipo de "lengua" que funciona de manera inmediata en el hablar» (Coseriu, 1981, p. 13 Per comprendere meglio le dinamiche che, nel corso del tempo, si possono creare all'interno di una lingua storica, Coseriu (1980, p. 113; 1981, p. 14) individua tre unità sintopiche (cioè entità uniformi individuabili nel quadro della variazione diatopica), ovvero i dialetti primari, secondari e terziari.Più precisamente, Coseriu identifica come primari quei dialetti che già esistevano prima della diffusione di una lingua comune («Gemeinsprache»; sp. «lengua común»), o meglio coevi del dialetto che avrebbe costituito la base della lingua comune. Mentre i dialetti secondari si formano a ségu...