Il termine "panico" affonda le sue radici nella mitologia della Grecia classica ed in particolare nella descrizione del terrore improvviso che colpiva gli uomini all'apparizione del dio Pan (Gigante e Presta, 1962). Il quadro sintomatologico del panico compare già nelle prime descrizioni dell'isteria ad opera di Ippocrate (460-377 a.C). Più recentemente, descrizioni di sintomi psichici e cardiorespiratori compatibili con l'attuale Disturbo di Panico (DP) possono essere rintracciate in vari testi di medicina dell'800: le "palpitazioni nervose" di Hope (1832), il "cuore irritabile di Da Costa (1871), la "neuropatia cerebro-cardiaca" di Krishaber (Kaplan et al., 1996) o la "nevrosi d'angoscia" di Freud (1894). La seconda metà del '900 si caratterizza per il progressivo affermarsi della farmacoterapia nei disturbi mentali. Klein (1964) verifica l'efficacia dell'imipramina (un antidepressivo triciclico) nel bloccare gli attacchi di panico, ma lo scarso effetto di tale molecola su altre manifestazioni ansiose. Con questa tecnica, denominata "dissezione farmacologica", Klein individua il nucleo fondamentale del DP a cui dà il nome di "ictus emotivo". Gli articoli di questa sezione sono sottoposti a referaggio doppiamente cieco (double blind peer review process) e seguono gli standard in uso per le pubblicazioni scientifiche a livello internazionale ed accettati dalle principali banche dati citazionali Copyright © FrancoAngeli Opera pubblicata con Licenza Creative Commons Attribuzione -Non commerciale -Non opere derivate.
SAGGI, STUDI E RICERCHE
Panico: nosografia di un'entità, clinica di un disturboPer i termini e le condizioni di utilizzo di questa opera consultare il sito: http://creativecommons.org/.