L’articolo esamina con un approccio partecipativo la festa di Ganesh e il ruolo che gioca nell’appaesamento di alcuni migranti mauriziani a Palermo, mediando tra il tessuto urbano e la comunità migrante. Il Ganpati celebra la mobilità, sia geografica che sociale, dei devoti mauriziani, connessi alle proprie reti affettive transnazionali grazie all’uso dei social media. La comunità devozionale ha reagito alle limitazioni dovute alla pandemia da Covid-19 con un processo di “domesticizzazione” della festa, che ha preservato gli aspetti fondamentali del rito. La festa si sviluppa attraverso una rete relazionale che coinvolge tutta la comunità grazie alla solidarietà collettiva delle donne; d’altro canto, il prestigio rituale attiva la competizione e catalizza nel contesto festivo le fratture e le intersezioni del gruppo. Gli spazi devozionali induisti vengono creati rifunzionalizzando segmenti marginali della città, e producono reazioni ambivalenti da parte del resto della cittadinanza.