“…È stato inoltre analizzato anche il parlato elicitato nella descrizione della figura complessa (produzione orale spontanea) e nell'intervista semi-strutturata costituita dal colloquio clinico (parlato semi-spontaneo) e, a partire dalla trascrizione ortografica, è stato estratto il numero e la tipologia di catene di fenomeni di disfluenza 4 , contenenti almeno una pausa silente, di lunghezza pari a 3 elementi o maggiore, nella convinzione che la concatenazione degli elementi di disfluenza possa costituire un elemento in grado di rendere manifesta la difficoltà di pianificazione (cfr. Dovetto et al 2022, forthcoming) e di evidenziarne l'apporto all'interno dell'enunciato in termini di modulazione dell'intensità (Bazzanella & Gili Fivela 2009) 5 . Per questa tipologia di analisi sono stati considerati fenomeni di disfluenza classificati come verbali non lessicali, cioè le pause vuote e piene (vocalizzazioni e nasalizzazioni), gli allungamenti, le interiezioni primarie, i fenomeni di repair (false partenze, troncamenti), e i fenomeni di disfluenza classificati come vocali non verbali (ad es.…”