Questo contributo non può essere dissociato da quello di F. Fontana (infra); entrambi riguardano i culti dell’Italia Cisalpina in epoca repubblicana; due monumenti sono al centro del loro interesse: qui si tratta della statua di culto di Piacenza, eseguita da uno scultore greco, Kleomenes; nel testo di F. Fontana si considerano i resti coroplastici di un tempio di Aquileia; questi permettono di considerara sotto una nuova luce i culti di questa colonia nei primi decenni della sua esistenza. Per la statua di culto di Piacenza è possibile proporre un’attribuzione: Apollo, e una nuova cronologia: non più quella tradizionale della fine della Repubblica, ma una data anteriore alla metà del II secolo. È indispensabile collegarla alla vita politica e religiosa di Piacenza, fortemente interessata – come tutta la regione padana – dagli interventi dell’aristocrazia urbana, molto influenzata dall’iconografia di tipo neoattico ampiamente diffusa nella regione cisalpina dalla nobiltà romana. Potrebbe trattarsi di un simulacro di Apollo destinato a un tempio del foro della città.