“…Dall'altro lato, il ricercatore può esplorare i trascritti, o i resoconti dei clinici, o delle conversazioni tra soggetti, e analizzarli attraverso l'applicazione delle misure linguistiche computerizzate per comprendere e misurare i processi di cambiamento nella relazione terapeutica o nei differenti contesti o condizioni di sofferenza. Entrambi, ricercatori e clinici, dunque possono collaborare per trarre vantaggio da questi preziosi strumenti validati di analisi linguistica che il lungo lavoro dell'Autrice e del suo gruppo di ricerca ci ha fornito anche per la lingua italiana (Christian et al, 2021;Di Trani et al, 2018;Mariani & Hoffman, 2021;Mariani et al, 2013Mariani et al, , 2020aMariani et al, , 2020bNegri & Ongis, 2021;Negri et al, 2018Negri et al, , 2019Negri et al, , 2020aNegri et al, , 2020bRenzi et al, 2020). La disponibilità di queste misure è un'ulteriore punto di forza del modello proposto da Wilma Bucci in quanto prevede la possibilità di una verifica e un riscontro empirico di quanto previsto a livello teorico, contribuendo a trasformare l'arte della psicoterapia in una scienza.…”