L'articolo presenta i risultati di uno studio realizzato su un campione di cento parlanti attraverso la somministrazione di un questionario. Il suo scopo è di descrivere il legame esistente tra contesto verbale e forma dell'enunciato in italiano. Il questionario consiste nella presentazione di una serie di contesti linguistici, ai quali sono associati diversi tipi di frasi, chiedendo ai parlanti di esprimere un giudizio sull'adeguatezza di ogni variante rispetto al contesto proposto. L'articolo si limita a presentare la realizzazione della sequenza soggetto+verbo in due contesti diversi per i verbi dormire, telefonare e arrivare, distinti per proprietà semantico-aspettuali ma identici dal punto di vista della struttura argomentale. Infatti, questi verbi hanno un solo argomento: il soggetto, che può anche rimanere implicito, essendo sintatticamente opzionale in italiano; di conseguenza, tutti gli altri elementi che si aggiungano eventualmente all'enunciato, risultano indipendenti dal verbo. I due contesti linguistici messi a confronto si presentano in questo caso sotto forma di domande e determinano, nelle risposte, una organizzazione diversa dell'informazione: nel primo ("Che cosa è successo?") né il soggetto né il verbo sono presupposti e la loro introduzione complessivamente informativa; nel secondo ("Sono andata a fare spese. E Maria?") solo il soggetto è introdotto ed è il verbo a portare l'informazione nuova. Sulla base di queste restrizioni contestuali, lo scopo è di analizzare quali siano le strategie linguistiche adeguate o meno per veicolare il tipo di informazione richiesto, confrontando i risultati per i tre verbi, al fine di stabilire un legame tra proprietà degli elementi presenti, contesto e forma dell'enunciato.