Nel presente volume vede la luce, dopo due secoli e più, la versione in lingua russa del Dei delitti e delle pene di Cesare Beccaria eseguita dal principe Michail M. Ščerbatov. L'edizione, condotta sul manoscritto autografo, viene presentata con a fronte il testo originale italiano. Nello studio introduttivo l'autore ripercorre anzitutto le tappe fondamentali della diffusione dell'opera di Beccaria in Russia, soffermandosi in particolare sulla figura di Michail M. Isaev, studioso e traduttore del capolavoro beccariano, che per primo ripropose in epoca moderna l'ordinamento della «quinta» edizione. L'autore dà quindi conto della versione ščerbatoviana, indagandone la genesi testuale e vagliando alcuni aspetti della lingua usata dal traduttore – in primo luogo il lessico impiegato per la resa di termini filosofico-politici e giuridici.
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