Lo scopo di questo studio è riportare i risultati ottenuti in un gruppo di pazienti adulti con ipoacusia prelinguale, che hanno seguito un programma di riabilitazione di tipo oralista, sottoposti ad impianto cocleare nella nostra clinica. Sono stati analizzati 30 pazienti adulti, 18 maschi e 12 femmine, con unetà media di 35 anni, selezionati da un gruppo di 36 adulti con sordità prelinguale sottoposti ad impianto cocleare unilaterale nella U.O. Otorinolaringoiatria, Foniatria ed Audiologia Universitaria di Pisa. Dopo la procedura di impianto cocleare i pazienti hanno raggiunto significativi benefici in termini di percezione del linguaggio, inclusa la capacità di avere una conversazione telefonica in qualche caso; benefici sono stati raggiunti anche riguardo la qualità della vita e la percezione della propria disabilità. In accordo con i dati riportati in letteratura i risultati da noi presentati sono variabili ma generalmente soddisfacenti. Per valutare i benefici dellimpianto cocleare nei pazienti riportati in questo studio devono essere considerate altre procedure oltre a quelle tradizionali di valutazione della percezione verbale, così da poter apprezzare complessivamente i benefici, non solo in termini di percezione verbale ma anche di miglioramento della qualità della vita quotidiana.
Parallelamente alla attuazione dei programmi di screening audiologico neonatale e di diagnosi audiologica e trattamento precoci, si è resa evidente la necessità di mettere a punto e attuare un protocollo per la diagnosi eziologica della sordità, che sia sistematizzato e che si coordini, senza interferire, con il percorso diagnostico audiologico. Nell’ambito del progetto del Ministero della Salute CCM 2013 “Programma regionale di identificazione, intervento e presa in carico precoci per la prevenzione dei disturbi comunicativi nei bambini con deficit uditivo” è stata presa in considerazione la problematica relativa alla diagnosi eziologica della ipoacusia infantile nell’ambito dei programmi di screening audiologico neonatale. L’obiettivo specifico è quello di attuare il protocollo diagnostico per ottenere una definizione della causa della ipoacusia in almeno il 70% dei casi con diagnosi audiologica confermata. Nell’ambito di questa parte del progetto, sono state individuate quattro principali raccomandazioni utili nella ricerca di una diagnosi eziologica nei bambini affetti da ipoacusia, che possono costituire, per i centri audiologici di III livello, dei validi suggerimenti per ottimizzare le risorse e produrre cambiamenti positivi.
La messa a punto di protocolli regionali di screening audiologico neonatale e la diagnosi audiologica precoce rappresentano il primo passo dell’intero percorso diagnostico, protesico e riabilitativo a cui deve sottoporsi un bambino ipoacusico. Il massimo beneficio di una diagnosi precoce può essere ottenuto solo con una presa in carico riabilitativa tempestiva finalizzata a promuovere lo sviluppo comunicativo-linguistico e cognitivo del bambino. Nell’ambito del progetto del Ministero della Salute CCM 2013 “Programma regionale di identificazione, intervento e presa in carico precoce per la prevenzione dei disturbi comunicativi nei bambini con deficit uditivo” è stata affrontata l’attuale modalità di presa in carico precoce del bambino ipoacusico in Italia e la promozione del suo sviluppo globale basate su un progetto riabilitativo fondato su evidenze scientifiche. All’interno del progetto il nostro obiettivo specifico è stato quello di definire le caratteristiche e le modalità di accesso ad un progetto riabilitativo specifico e specializzato per il bambino ipoacusico piccolo entro 3 mesi dalla diagnosi audiologica. Dall’analisi effettuata sono emerse tre principali raccomandazioni relative agli aspetti valutativi e riabilitativi della presa in carico precoce.
scite is a Brooklyn-based organization that helps researchers better discover and understand research articles through Smart Citations–citations that display the context of the citation and describe whether the article provides supporting or contrasting evidence. scite is used by students and researchers from around the world and is funded in part by the National Science Foundation and the National Institute on Drug Abuse of the National Institutes of Health.