IntroduzioneIl ceduo è un elemento importante del paesaggio forestale italiano: è governata a ceduo più della metà dei boschi italiani e in alcune regioni, soprattutto dell'Italia centrale, la percentuale di boschi cedui sul totale della superficie forestale è molto più elevata (oltre l'85% in Toscana -Hofmann et al. 1998). I cambiamenti che hanno interessato il paesaggio dell'intero territorio nazionale (Falcucci et al. 2007) ed in particolare, nel breve e nel lungo periodo, i paesaggi montani (Vos & Stortelder 1992, Agnoletti 2007, hanno avuto importanti ripercussioni anche nelle forme di gestione degli ambienti forestali (Agnoletti 2003) e profonde trasformazioni hanno interessato anche i boschi cedui. I boschi cedui hanno raggiunto la massima estensione probabilmente all'inizio del '900 (Agnoletti 2002) e nel corso dell'ultimo secolo in parte sono stati abbandonati, in parte sono stati interessati da interventi di avviamento all'alto fusto, e in parte invece sono ancora governati a ceduo. Anche in questi ultimi, comunque, una serie di modificazioni nel trattamento, che vanno dall'allungamento del turno all'abbandono dell'utilizzo multifunzionale (pascolo, produzione di assorForest@ 9: 185-197 (2012) Tellini timenti particolari), hanno determinato profondi cambiamenti nella struttura dei soprassuoli rispetto al passato (Piussi 1981, Hippoliti 2001. Ancora oggi comunque i cedui a regime sono, almeno in alcune regioni italiane, una importante realtà produttiva (Portoghesi 2002, Fagarazzi et al. 2006 e anzi, di fronte a nuovi sviluppi di mercato (Pettenella 2002), si sono anche registrate tendenze all'incremento nelle utilizzazioni (Fontana 2001). Nel frattempo si è molto accresciuta anche l'attenzione agli aspetti più strettamente naturalistici, e in generale la gestione del bosco ceduo rimane un argomento di importante attualità (Giunti 2011). La politica forestale degli ultimi decenni ha notevolmente incoraggiato la conversione dei cedui in fustaia, soprattutto nelle aree montane (Ciancio et al. 2006), ottenendo in termini di superficie risultati concreti in molte regioni: ad esempio, in Toscana le fustaie transitorie coprono superfici ormai molto estese (Hofmann et al. 1998) con una tendenza all'aumento confermata anche nell'ultimo decennio (Amorini 2008). Di fronte ad una realtà così estesa e ancora molto dinamica, e anche in considerazione di altri importanti fenomeni come i mutamenti climatici in atto (Farrell et al. 2000, Luisi & Lerario 2000, le problematiche relative alla gestione di questi soprassuoli vanno inquadrate in un contesto ampio che tenga nella dovuta considerazione anche gli aspetti legati alla biodiversità, soprattutto all'interno delle aree protette (Ciancio 2004, Sindaco et al. 2005.La ricerca sulla conversione dei cedui in fustaia, iniziata da alcuni decenni, ha affrontato soprattutto gli aspetti strutturali e produttivi, con una crescente attenzione pure alle più moderne questioni della sostenibilità e della biodiversità (Fabbio 2006, Ciancio et al. 2006. Molti studi riguardano i...