Questo libro è dedicato alle poetiche italofone che si sono diffuse nel nostro paese nell’ultimo trentennio anche in seguito alle ondate migratorie dal Sud-Est al Nord-Ovest del mondo. Gli autori, dopo anni di ricerche, hanno individuato a titolo esemplare dodici poeti che per le ragioni più varie hanno adottato l’italiano come lingua di espressione letteraria. Si tratta di autori che provengono dai Balcani (Bosnia-Erzegovina, Albania), dall’Europa orientale (Romania, Polonia), dall’Europa centro-settentrionale (Austria, Germania), ma anche da paesi dell’America Latina (Brasile, Argentina, Cile), del Medio-Oriente (Iran e Irak), e dal continente africano (Senegal). Preceduto da un’ampia introduzione critica e con una aggiornata bibliografi a, il volume studia il problema della migrazione da un punto di vista culturale, letterario e linguistico, approfondendo l’opera dei singoli poeti in rapporto alla loro cultura d’origine e al loro uso della lingua (o delle lingue), toccando nozioni e questioni attuali e complesse quali l’alterità, l’interculturalità, l’evoluzione identitaria, l’erranza e il rapporto che la scrittura multiculturale e plurilingue instaura con la tradizione poetica italiana contemporanea e il suo canone. Le interviste inedite, che chiudono il volume, sono state realizzate nei luoghi di residenza degli autori e ricostruiscono il loro percorso biografico e artistico, la loro idea di lingua, traduzione, letteratura, patria e nazionalità.