Oggi più che mai, la bioetica sembra essere divenuta uno degli argomenti più in voga del nostro tempo, su cui si discute tanto a livello nazionale, quanto internazionale, pur sapendo di addentrarsi in un campo minato. Sembra quasi che la bioetica sia divenuta la "moda" del nostro secolo 1 , e non si può, a mio avviso, dar torto a Lecaldano quando stigmatizza che oggi in troppi e troppo si ha la pretesa di fare bioetica 2 . Detto ciò, è anche vero negli ultimi decenni si è avuta una forte inversione di tendenza rispetto al passato, e l'etica, intesa come quell'insieme di principi morali e comportamenti condivisi da una comunità, praticati e professati da tutti i suoi componenti 3 , sembra essere divenuta la "stella cometa" a cui far riferimento per il cammino successivo da compiere. Non dobbiamo, infatti, dimenticare che già sin dai tempi di Aristotele all'etica è stato attribuito il compito di interrogarsi sull'agire umano, e sull'esercizio della libertà umana 4 . A conferma di ciò, quasi in maniera paradossale, a contribuire ed a determinare tale ritorno all'etica, è proprio lo stesso incessante sviluppo della tecnica e della scienza. Infatti, il continuo progredire della tecnica, soprattutto quello degli ultimi decenni, ha comportato, come è stato messo in evidenza, «non pochi contrasti con la coscienza morale del singolo individuo», dando vita a diversi dibattiti 5 . La tecnica, infatti, si è rapidamente trasformata in uno strumento di realizzazione dei desideri dell'uomo, anche di quelli che un tempo 1 A. PIZZO, Bioetica nella prospettiva dei diritti, in www.dialettico.it 2 Cfr., E. LECALDANO, La bioetica. Scelte morali, Laterza, Roma 2005. 3 Per un maggiore approfondimento rinvio a quanto da me descritto in G. P. ALABRO' -P.