Introduction The COVID-19 pandemic has highlighted the crucial role of nurses and their commitment to their work in facing the situation. Italy has seen a substantial increase in the number of requests for respiratory assistance, and nurses employed on emergency vehicles have been overwhelmed by the situation, with psychological and physical repercussions such as depression and Post Traumatic Stress Disease (PTSD). The study aims to assess the impact of the pandemic on nurses in the Local Emergency System (SET). Method Depression and PTSD via “Screening Questionnaire for Disaster Mental Health”. The questionnaire was distributed among Italian SET nurses with non-probability sampling between 1 December 2020 and 31 January 2021. Results A total of 441 Italian nurses participated in the study, with an average age of 43.28 years (SD ± 9.38) and average working experience in EMS of 11.68 years (SD ± 7.98). 6.12% of the participants worked in an Operations Centre (CO), 72.34% worked in local emergency services and 21.54% worked in both settings. 17.01% of the sample were at high risk for PTSD and 15.65% for depression.
La pandemia da COVID-19 ha fatto emergere il ruolo cruciale degli infermieri e il loro impegno nel fronteggiare tale situazione. L’Italia ha mostrato un incremento sostanziale di richieste di soccorso per patologie respiratorie e il personale infermieristico impiegato sui mezzi di soccorso è stato travolto dalla situazione con conseguenti ripercussioni psicofisiche quali depressione e Post Traumatic Stress Disease (PTSD). Lo studio mira a valutare l’impatto dell’emergenza pandemica sugli infermieri del Sistema di Emergenza Territoriale (SET). Metodo Analisi di depressione e PTSD mediante “Screening Questionnaire for Disaster Mental Health”. Il questionario è stato distribuito tra gli infermieri italiani afferenti al SET con campionamento non probabilistico tra il 1° dicembre 2020 e il 31 gennaio 2021. Risultati Hanno partecipato allo studio 441 infermieri italiani con età media 43,28 anni (DS ± 9,38), l’esperienza lavorativa media nel SET è 11,68 anni (DS ± 7,98). Il 6,12% dei partecipanti lavora presso una Centrale Operativa (CO), il 72,34% è impegnato nel soccorso territoriale e il 21,54% opera in entrambi i setting. Il 17,01% del campione è ad alto rischio per PTSD e il 15,65% per depressione. Discussione Il campione è costituito da infermieri generalmente esperti nel soccorso territoriale. Il rischio di PTSD e depressione rientra nei range individuati in letteratura. L’analisi per setting operativo ha evidenziato un maggior rischio di sviluppare PTSD per gli infermieri che svolgono attività di CO, con valori quasi doppi rispetto a chi opera solo sui mezzi di soccorso. Il personale con poca esperienza nel SET risulta soggetto a maggiori esiti per le 2 sintomatologie. Conclusione Il personale inesperto e quello impegnato nelle CO è risultato maggiormente vittima di PTSD e depressione. È essenziale attuare piani per permettere al personale del SET di superare tali situazioni di criticità e prevenirle. PAROLE CHIAVE Emergency Nurse, pandemia, COVID-19, emergenza territoriale, PTSD, depressione
Introduzione: la gestione ottimale della ventilazione meccanica e dello svezzamento da respiratore automatico richiede capacità decisionali dinamiche e collaborative, così da ridurre al minimo i ritardi nel processo di weaning. In assenza di collaborazione, il processo decisionale può risultare frammentato, incoerente e subire ritardi. In letteratura, si associa una maggiore autonomia infermieristica ad un più precoce weaning ed una diminuzione delle complicanze, nonché una maggiore sicurezza per il paziente in termini di gestione e/o del possibile peggioramento legato al ventilatore polmonare. Questo studio intende valutare l’apporto decisionale degli infermieri di terapia intensiva italiani in merito alle decisioni su ventilazione invasiva e weaning, in autonomia o in collaborazione con altri professionisti. Materiali e metodi: indagine multicentrica nazionale italiana condotta attraverso la somministrazione online di un questionario a infermieri esperti clinici operanti in reparti di terapia intensiva. Risultati: hanno partecipato all’indagine 131 infermieri esperti clinici. Le decisioni sul weaning che vengono assunte di norma in modo collaborativo fra medico e infermiere, sono la valutazione della risposta alla ventilazione, l’inizio dello svezzamento da ventilatore ed il riconoscimento del fallimento dello svezzamento. Le responsabilità decisionali a carattere prettamente medico sono l’impostazione iniziale del ventilatore, la scelta della modalità di svezzamento e la rimozione del tubo endotracheale. L’infermiere in Italia raramente opera decisioni in autonomia nelle attività diagnostico-terapeutiche connesse alla ventilazione e al weaning: impostazione iniziale, adeguamento delle impostazioni del ventilatore, rimozione del tubo endotracheale e riconoscimento del tentativo non efficace di svezzamento. Nelle unità di cura a direzione universitaria sono maggiormente presenti e utilizzati protocolli clinici. Conclusioni: protocolli clinici per il weaning e percorsi di specializzazione clinica potranno favorire l’assunzione delle responsabilità decisionali degli infermieri e migliorare i nursing sensitive outcome sulle persone assistite.
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