Sono arrivata per la prima volta in Norvegia nel 2016 come studente, e mi sono innamorata del suo cielo blu e delle sue foreste verdi. Ho poi iniziato il dottorato nel 2017 e in questi quasi quattro anni ho avuto la fortuna di incontrare molte persone che hanno condiviso parte di questo cammino insieme a me. Sono molto grata per questo.Prima di tutto, voglio ringraziare il mio relatore, Fred Espen Benth, che mi ha guidato lungo il dottorato, dal primo articolo presentato insieme, all'ultimo mio articolo da sola. In questi anni ho sempre trovato la sua porta aperta e ha avuto una risposta per tutte le mie domande, comprese quelle motivazionali.Voglio ringraziare i miei due coautori: Luca Di Persio, che è anche una delle ragioni principali per le quali sono venuta in Norvegia la prima volta, e Nils Detering, il quale mi ha ospitato per tre mesi alla University of California nella bellissima Santa Barbara. Ho imparato molto da queste collaborazioni, e spero possano continuare. Ringrazio anche Salvador Ortiz-Latorre per le continue discussioni di lavoro e non, e per avermi permesso di insegnare nel suo corso.Voglio menzionare anche il periodo di un anno e mezzo speso come consulente in Statkraft, durante il quale sono stata circondata da colleghi entusiasti. Ringrazio Laxman, Morten, Jørn, Arne, Vigdis, Andrea e Simen, per avermi accolto nel loro team.Ringrazio tutti i miei amici e colleghi del Dipartimento di Matematica: Iben, Dennis, Anton, Alise, Fabian, Marc e Rossana, per il tempo e i pranzi spesi insieme. Ringrazio la piccola comunità di italiani con Claudio, Matilde, Giovanni, Michele, Elisa, Luca e Andrea, per essere stati con me lungo questo percorso e per avermi fatto sentire "un po' più a casa". Un grazie speciale va a Lorenzo, il quale negli ultimi quattro anni è stato un amico prezioso, sostenendomi nei momenti più difficili di questo dottorato. Infine, ringrazio Moritz, il mio amico d'oltremare, per aver reso il mio soggiorno a Santa Barbara memorabile.Ringrazio i miei genitori, mia sorella e mio fratello, per il continuo supporto e le lunghissime video chiamate di sera dove cercavo di raccontare tutto sulle mie avventure a Oslo. Ringrazio la mia amica Chiara, con la quale ho condiviso molti dubbi e incertezze, e Gionata, il mio amico di una vita, che non ha mai smesso di cercarmi e preoccuparsi per me nonostante la distanza. Ringrazio tutti i miei amici di Verona e coloro i quali mi hanno motivato e spinto ad intraprendere questo dottorato. Infine, ringrazio Vegard, il quale mi ha insegnato molte cose riguardo alla vita, alla carriera e al come sopravvivere nella (talvolta) fredda Norvegia, e mi ha sostenuto quando più ne avevo bisogno.