Divinità provinciali nel cuore dell'Impero.
Le dediche dei militari traci nella Roma imperialeNell'ultimo secolo, i segni monumentali ed epigrafici che indicano la presenza dei Traci al di fuori della loro terra d'origine sono stati ripetutamente oggetto d'indagine 1 . Con riferimento alla città di Roma, gli studiosi ne hanno cercato le tracce tra la popolazione servile, tra gli ostaggi e il personale al servizio della casa imperiale, tra i soldati della guarnigione urbana 2 . Ancora poco indagati restano tuttavia alcuni aspetti legati alle forme d'integrazione dei Traci nel tessuto e nella società urbana; mentre la loro religione è stata analizzata insieme a quella degli altri soldati, senza ricevere un'attenzione specifica. La base d'indagine a disposizione è costituita, quasi esclusivamente, da testimonianze epigrafiche e archeologiche: fonti parziali dunque, anche se numericamente non irrilevanti. E proprio la presenza, cospicua e significativa, dei Traci nelle truppe urbane ci è sembrata meritevole di essere ancora una volta considerata. Il nostro obiettivo, in questa sede, è quello di dare evidenza, in primo luogo, al modo specifico trace di « dare un nome » alle divinità, inserendoci dunque in un dibattito particolarmente attuale presso la comunità scientifica 3 ; e, in secondo luogo, 1 Il presente contributo rappresenta la versione espansa di un precedente intervento elaborato, sempre a quattro mani, per un volume collettaneo sul tema della traduzione (Dana -Ricci 2013).Pur rappresentando l'esito di un lavoro comune, le pp. 1-12 sono da assegnare a C. Ricci; le pp. 12-28 a D. Dana. Desideriamo entrambi ringraziare vivamente la dott.ssa Daniela Velestino per la consueta generosità e i Musei Capitolini che hanno messo a disposizione le immagini fotografiche delle dediche pubblicate nel contributo.